Quella che maggiormente ha lasciato testimonianze nel territorio è la Famiglia Farnese, che con papa Paolo III iniziò la vocazione al mecenatismo di cui beneficiarono Roma, Parma e Piacenza, ma anche la Tuscia. Sebbene infatti il Palazzo Farnese di Caprarola e il drammatico destino di Castro – distrutta nel 1649 per ordine di papa Innocenzo X Pamphili – siano ben noti, la Tuscia farnesiana rimane sostanzialmente sconosciuta ai più, nonostante sia costellata di monumenti dovuti alla magnificenza di questa illustre famiglia: basti citare i Castelli Farnese di Capodimonte, Farnese e Cellere, la Rocca Farnese a Valentano, il Palazzo Farnese di Gradoli, i Palazzi Ducali di Latera e di Ischia di Castro, ma soprattutto L’Isola Bisentina (Capodimonte), la gemma più preziosa del Ducato Farnesiano e luogo deputato ad ospitare i sepolcri di famiglia.
Altra illustre famiglia è quella degli Orsini, che ritroviamo a Soriano nel Cimino nell’imponente Castello che è fra i meglio conservati nel Lazio, nel Castello Orsini di Celleno e a Vasanello, e che è esemplarmente rappresentata dal Palazzo Orsini e dal Parco dei Mostri di Bomarzo.
Ai Monaldeschi rimandano le rocche di Bagnoregio e Castiglione in Teverina, il Castello di Bolsena, oggi sede del Museo Territoriale del Lago di Bolsena, l’imponente Castello, detto anche Palazzo Madama, di Onano (che appartenne successivamente agli Sforza), il bellissimo Palazzo di Lubriano, infine la Torre di Civitella D’Agliano.